IL FABBRICONE

PELI

IL FABBRICONE

di Giovanni Testori
drammaturgia Emilio Russo
regia Marco Balbi
con la partecipazione di Mimmo Craig
con Alex Cendron, Patricia Conti, Maria Eugenia D’Aquino, Mario Gualandi, Riccardo Magherini, Cinzia Massironi, Anna Priori, Nicola Stravalaci
voce del giornale radio Gianni Quillico
scene e costumi Accademia di Belle Arti di Brera – Scuola di Scenografia
supervisione scene e costumi Guido Buganza
assistente alla regia Licia Brusa
luci Mario Loprevite
produzione TIEFFE TEATRO

foto Angelo Redaelli

IL FABBRICONE

La ringhiera e il cortile sono i protagonisti di questo affresco di storie che rimandano a quella Milano di periferia fotografata tra l’eco non ancora troppo lontana di una guerra che ha lasciato sul terreno e sulle coscienze cumuli di macerie e un futuro ancora incerto. Sono gli anni del Boom e dello Sboom tra le inquetudini e i sogni di gloria di una gioventù in cerca di nuovi riferimenti e la nostalgia carogna di vite invecchiate troppo presto. Il tutto a portata di mano e di cuore, grazie alla penna straordinaria di uno dei più grandi autori del ‘900.
Il Fabbricone parla la lingua del popolo, viscerale e ironico, la cui storia ha per protagoniste due famiglie nemiche: gli Oliva, di fede democristiana, e i Villa, comunisti. I loro figli Rina e Carlo, innamoratissimi l’uno dell’altra, diventano gli eroi di una sorta di “Romeo e Giulietta di cortile, fatta di disperazione e di sogni che non riescono a superare il cortile di casa.

“La versione teatrale che proponiamo proverà a ricostruirne sentimenti e atmosfere, attraverso i personaggi principali e secondari, abitanti di questo decadente “fabbricone” brulicante di vita, pianeta ostile e materno, da dove si scappa, ma non si riesce a uscire”.

Emilio Russo